Camila subito KO negli Us Open: 3-6 4-6 dalla Pironkova



Camila subito KO negli Us Open: 3-6 4-6 dalla Pironkova

Niente da fare per Camila, che spreca molto ma poi perde con un risultato netto al primo turno degli Us Open, quarta e ultima prova dello Slam. Camila è stata sconfitta per 6-3 6-4 da Tsvetana Pironkova, venticinquenne bulgara numero 55 del mondo, con cui già aveva perso al primo turno di Wimbledon lo scorso anno. Nel primo set, Camila ha due possibilità per portare a casa il primo game, ma subisce un break poi decisivo per il set, nel quale in ogni caso non riesce ad ottenere palle break. Molto diversa la seconda frazione: Camila parte molto forte e va sul 3-1, ma poi subisce il forte ritorno della bulgara, che va sul 5-3, annullando anche più di una palla break alla nostra giocatrice. A quel punto, Camila trova la forza per reagire e toglie il servizio all’avversaria, ma sul turno di servizio decisivo commette qualche errore di troppo e lascia strada alla bulgara, che si porta così a casa il match. Con questo risultato, Camila perderà alcuni punti nella classifica WTA, nella quale sarà comunque ancora tra le top 100 al termine del torneo.

Ecco il tabellino del match

Camila Giorgi is out in Us Open tournament, the last Grand Slam tournament of the year. Tsvetana Pironkova, bulgarian player seeded in 55th position in WTA raking, won the first round match 6-3 6-4. First set is won easily by Pironkova, after an intense first game. In the second set, Camila had lot of chances, but she wasn’t able to keep two games ahead and lost the final game serving. Now Camila will lose some points in WTA ranking, remaining in top 100 anyway.

About the author

Matteo è di Milano, classe 1986, giornalista pubblicista. “Sportivoro”, segue professionalmente Camila dal 2011. Primo incontro dal vivo a Cuneo: sconfitta in 2 set dalla Lucic, non il migliore degli esordi per potersi considerare un portafortuna. Ha avuto modo di rifarsi col tempo… E-mail: Twitter: @veronesem

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Ho visto Camila giocare una sola volta, cioè nella sconfitta a Wimby con la Radwanska, e me se ne sono sùbito tennisticamente innamorato. Penso che un talento così in Italia ci sia stato pochissime volte. Peccato l’altezza che la condiziona e la condiozionerà. Tutto il resto si può migliorare a cominciare dal servizio con cui mi pare indietrissimo (ace quasi nulli, tantissimi doppi falli, seconda leggera e quasi mai mascherata dalle rotazioni) e la lettura tattica di certi momenti in cui – soprattutto nei turni di battuta – serve tenere a bada l’istinto. Per quel poco che ne capisco è a questa età che si deve cambiare marcia lavorando sui difetti. Se ce la farà diventerà forte forte, perché una che picchia fortissimo di dritto, ma sulla risposta a volte si sposta volontariamene sul rovescio bimane per il vicente diretto è davvero un prospetto super. Forza Camy, lavora duro e facci sognare!

STEFANO scrive: ” Questo spiegherebbe anche perchè Cami vinca facile con certe giocatrici che sentono particolarmente il match (Schiavone, Pennetta, Petrova che ci aveva già perso …)”………. Stefano dimentica di dire che Schiavone quest’anno è riuscita a perdere contro la metà delle giocatrici che ha incontrato, e che la Pennetta giocava con un tendine del polso devastato all’85%… Cosa non si fra per mantenere intatti i propri sogni……

oggi a NY giornatina intensa…non ci becco nei pronostici quanto stefano ma dico Azarenka e purtroppo Williams per la finale anche se Sarita ci ha abituato oramai a stupefacenti imprese…

tra i giovani ho visto che nel doppio turno di ieri il nostro Quinzi è approdato ai quarti…

tra le giovani…tre teste di serie su quattro sono ancora in lizza…s’è persa per strada la quebecchese Bouchard sconfitta dalla americana Duval (WC nel torneo principale sconfitta al 1T dalla Clijsters)…nei quarti troviamo anche quella Crawford che nel torneo principale dopo aver passato le qualificazioni (eliminando la TdS n.4 Daniilidou) è uscita al 1T per mano della Robson…

Vitas Gerulaitis è stato per più di sei anni ininterrottamente nel top ten (per 7 mesi anche numero 3)
ed ha perso 16 volte su 16 da Borg e 16 su 17 da Connors. Famosa la sua frase “nessuno può battermi 17 volte di fila”. Strategia Dominante significa anche far venire il “braccino” ad alcuni (solo alcuni) giocatori fossero anche i numeri 3. Significa concentrarsi solo su se stessi. Come diceva Tomba : “io so di aver vinto senza controllare il tempo. Se sono andato al massimo ho vinto di sicuro”.
Rispetto invece hai tempi di maturazione non dimentichiamo mai che Camila è di famiglia latina. Nessun latino, specialmente donna, raggiunge la consapevolezza della propria autonomia (principalmente mentale) prima di un suo coetaneo nordico. 20 anni Italiani (o argentini) valgono di testa come 16 anni di una svedese. La strategia dominante che Camila si può permettere di attuare grazie al “braccio” ha bisogno ancora di un po di maturazione della “testa”.

@ t.o.:
Mi trovo abbastanza d’accordo con la tua analisi sul gioco di Camila, d’altronde se sono ancora in questo blog è proprio perchè nonostante tutte le “scoppole” che ha appena preso credo ancora in lei.
Io, a differenza tua, ho riguardato invece il match con la Petrova, che ha invece battuto.
E non sono giunto alle tue stesse conclusioni …
Il match Camila lo ha vinto più “per caso” (spiegherò subito cosa voglio dire) che per meriti suoi.
Nei punti importanti, più che i vincenti di Cami, è stato il braccino (paura?) di Nadia a fare la differenza.
A volte, durante questo incontro, la Petrova è sembrata talmente impaurita dal gioco delle sua avversaria da andare letteralmente in confusione … determinando, ovviamente, quel gap di punteggio che ha permesso alla “bimba” di portare a casa il match.
Paradossalmente, mi è sembrato quasi che più che i vincenti, alla Petrova facessero male i bombardamenti (spesso mandati fuori) a cui Camila la sottoponeva … quasi come se Nadia avesse perso più per il terrore causato dagli errori (bombe sparate fuori) della Giorgi che non per i suoi winners.
Ma se invece della Petrova incontrava una giocatrice meno emozionale e più cinica (tipo Radwanska, Wozniacki, Sharapova …), che succedeva?
Questo spiegherebbe anche perchè Cami vinca facile con certe giocatrici che sentono particolarmente il match (Schiavone, Pennetta, Petrova che ci aveva già perso …) e perda invece con le “piccole” che non hanno niente da perdere e si limitano solamente a tenere la palla in campo e ad aspettare che Cami si batta da sola.
Se vuoi “fare a pugni” con Camila, è facile che cominci a perdere la calma ed il match ti scivola via dalle mani che nemmeno te ne accorgi.
Se invece rimani calma ed aspetti … Cami, se non si demoralizza la sua avversaria, è lei a “scoppiare”.
Quasi sempre la Giorgi perde da avversarie che accettano passivamente di “stare a guardare” lasciando che sia la sua emotività a batterla (che Camila non mostra mai … ma che è ben lungi dal non provare visto ciò che combina in campo …).
E questo è ancora un grosso limite per il gioco di Camila.
Alcuni errori, se guardi con attenzione come impatta la palla su piatto corde, vedrai che sono talmente grossolani che nemmeno nei tornei juniores si fanno errori del genere.
E lei li fa senza batter ciglio.
Non si chiede alla bimba di mettersi a scambiare piano … ma di non sparacchiare tutto fuori, questo penso sia lecito …
Purtroppo, tu parli di un miglioramente delle percentuali di vincenti di un 10% … ma mi sa che giunti a questo livello anche un 10% in più richieda molta più preparazione ed impegno.
Camila ne deve ancora fare di strada … deve ancora trovare il suo equilibrio, e temo che se non succederà qualcosa che le faccia rivedere tutto sotto un’altra ottica, restando come è ora sarà difficile farla migliorare di quel 10%.

Tuttavia, non c’è motivo per non essere ottimisti: i colpi ce li ha, perciò ora deve soltanto mettere insieme tutti i pezzi del suo gioco e provare a vedere cosa ne viene fuori …

Sun Tzu e l’arte del Tennis.
Non cercate Sun Tzu negli annali del Tennis. Nel V secolo avanti cristo non c’era ancora il WTA.
E se anche ci fosse stato non avrebbe censito Generali cinesi. Il manuale che scrisse SunTzu generale e consigliere del re dello stato di WU aveva come titolo “L’arte della guerra”. Vi stupirà sapere che questo libro, che tratta di strategie militari, è probabilmente il libro più letto nelle facoltà di Economia di tutto il mondo.
Non è del resto un campo di battaglia il mondo della finanza? Non sono forse “le strategie” i prodotti che le aziende chiedono ai responsabili di marketing delle tante società di consulting così piene di ex studenti della Bocconi o della London School of Economics? E cosa avrà da insegnare un generale cinese vissuto oltre 2500 anni fa a degli studenti di economia del XXI secolo? Ma è evidente. Può insegnare la tecnica per costruire una strategia vincente.
Tutta la musica si fa con sette note, con 10 numeri si calcola l’universo, con tre colori si dipingono tutti i quadri, sette peccati sintetizzano tutte le nefandezze del mondo, quattro sono gli elementi (qualcuno ne mette anche un quinto, il vuoto)….e qui stiamo a discutere seicentoventidue parametri diversi per definire se Maria è più forte di Serena o se Camila può o no diventare anche solo per una settimana la numero 1 al mondo.
L’arte del Tennis e le strane cose che regolano gli sport.
Lo sport è la cosa più vicina alla guerra che si può praticare in tempo di pace. Infatti durante le Olimpiadi antiche venivano sospese le guerre.
Non è difficile pronosticare chi vincerà i 100 metri piani alle Olimpiadi. Salvo infortuni vincerà chi nel tempo più recente ha fatto registrare il tempo migliore. Hai voglia tu ad essere più intelligente di Bolt, più tenace, più grintoso, allenarti di più cambiare 660 allenatori. Tu corri e lui vince. Togliamo perciò tutti gli sport contro il tempo, e tutti quelli classificabili con CITIUS ALTIUS FORTIUS (è il Motto ufficiale delle olimpiadi così come i Cinque Cerchi ne sono il Simbolo Ufficiale). Togliamo anche tutti gli sport di squadra. Anche se la pallavolo è forse lo sport che più di tutti si possa accostare per dinamiche e strategie al tennis, il semplice fatto che si giochi in 12 e che le squadre possano toccare 4 volte la palla prima di mandarla di là della rete cambia notevolmente i parametri di giudizio. (consiglio i lettori di non contestarmi i numeri che ho scritto pena una sonora brutta figura…anche se mettere qualche trappoletta per qualcuno qua e la mi è passata per la mente).
La vera unicità del tennis è che è l’unico sport dove in linea teorica il match può non terminare mai. E questo non terminare mai si può verificare ad ogni gioco, ad ogni set, e ad ogni match. E ad ogni gioco e ad ogni set posso recuperare l’intero incontro anche se fino ad allora non ho fatto nemmeno un 15. E non solo. Posso effettuare questo recupero anche sbagliando 2 punti su 5. E una volta recuperato il set posso fare altri 23 errori di fila prima di ricominciare da capo e tornare a vincere. Non esiste sport, guerra, duello, sfida, scommessa o partita che mi può perdonare così tanti errori e permettermi di vincere. Se nel ciclismo ho 5 minuti di ritardo dal primo che è a un chilometro dall’arrivo non vincerò neanche con la moto di Valentino Rossi. Nel Tennis uno 6-0 6-0 5-0 40-0 può valere meno di un “pugno di mosche”.
Ci sono giocatrici che non prenderanno mai un 6-0 e giocatrici che non vinceranno mai un 6-0
E questo a prescindere che siano 1° o 999° del ranking.
Che centra tutto questo con Camila? Del resto di questo in questo blog si dovrebbe parlare.
Camila è una tennista con una percentuale di vincenti impressionante.
Se riuscisse a limitare i suoi doppi falli e i suoi errori non forzati ad un massimo di due alla volta potrebbe comunque vincere tutti i set.
Non studiare l’avversario, non curarsi del gioco dell’avversario, non è una mancanza di strategia. Al contrario. E’ la regina delle strategie. Si chiama Strategia Dominante.
Maria è il più evidente esempio di questa strategia applicata al tennis. Star sotto 4-0 può essere ininfluente. Non si innervosisce mai. Sa che se ritrova i suoi colpi (ne bastano 3 su 5 ricordate) la partita la vince lei.
La Strategia Dominante può essere applicata solo da chi sa di avere a disposizione colpi per chiudere da qualsiasi posizione e da qualsiasi situazione il punto.
Ogni punto che ha il 51% di possibilità di chiudere va tirato. L’errore è nel conto e spesso è ininfluente.
Torniamo a Camila e torniamo proprio a quel primo set perso con la Radwanska 6-2
Ho avuto la pazienza di rivederlo per la terza volta prendendo appunti. La Radwanska è la tennista di più alto ranking che Camila abbia mai incontrato (correggetemi se sbaglio ma essendo la numero 3 poi 2 proprio grazie a quel torneo il mio eventuale errore sarebbe comunque solo di una posizione), e questo incontro avviene in un 4° turno di Wimbledon sul campo numero 2 …..un po’ di emozione sarebbe anche giustificata.
Del resto è con l’emozione che i commentatori Rai giustificavano la partenza imbarazzante della Errani nella finale con Maria di Parigi (finita poi anche quella 6-2 6-3 a set invertiti)
Per Camila invece nessuna emozione è concessa perciò lei non si emoziona.
E infatti martella tutto il set la numero 3 del mondo. Martella ribadisco il termine. Riguardate quel set oggi che potete farlo senza la tensione del tifoso. Guardatelo punto per punto e direte anche voi “ la numero 145 ha letteralmente martellato la numero 3.
Che poi abbia perso lo sappiamo tutti. L’ho appena scritto. Il Tennis non è uno sport normale. In nessuno sport chi fa meno punti può vincere. Nel tennis sì.
“Perciò bisogna fare i punti solo al momento giusto” (direbbe l’ingenuo che non ha letto Sun Tzu). Anche. Ma quella non è “Strategia Dominante”.
Quella strategia si chiama “Equilibrio di Nash”. Per i non addetti uno dei fondamenti della “teoria dei Giochi” (che tanto gioco non è visto che ha fruttato a Jonh Nash il premio Nobel per l’economia). E ha il difetto che anche il tuo avversario vorrà fare i punti al momento giusto.
La “Strategia Dominante” invece ha il pregio che se fai 3 punti su 5 hai l’80% di possibilità di vincere il match. 3 punti su 5 sono solo il 60% dei punti possibili. Se poi riesci a mantenere il ritmo 3 vincenti e 2 persi 3 vincenti e 2 persi ecc. vinci pure 6-0 6-0.
Camila perde quel set per 3 palle sfortunate: un nastro che appena sfiorato allunga la traiettoria di due centimetri, un nastro della Rad che invece smorza la palla (la Rad chiederà addirittura scusa) e una controsmorzata deliziosa solo leggermente corta su cui la Rad arriva per un soffio. Altri tre punti decisivi Cami li perde proprio….per aver giocato in sicurezza palle che poteva e doveva forzare.
I suoi due game Camilla li vince uno a 15 e uno a 0. Nei due break che subisce si è trovata sempre a poter chiudere il game. La Rad ha salvato la palla del break su 2 dei 4 giochi vinti sul suo servizio. Non ha mai vinto un servizio a 0 e uno solo lo ha vinto a 15. Sui 4 game che non sono andati ai vantaggi Cami ha vinto 11 punti a 9
La Rad gioca in tutto il set solo un vincente (che può essere definito tale) Camila ne gioca almeno 15. Camila deve solo diminuire la percentuale dei suoi errori di massimo il 10%.
E continuare a giocare infischiandosi di chi è al di la della rete. Lasciare a loro il problema che di qua c’è la Giorgi.
Le poche volte che non ha tirato il colpo ha permesso alla Rad di prendere in mano il gioco (non è la numero 2 per caso) e poi è stato duro uscirne. Tutte le volte che l’ha tirato la numero 2 si è messa a fare il tergicristallo fino ad andare fuori tempo. E le tre steccate? Le quattro palle mandate in tribuna? Capita quando si picchia forte. Un punto perso con la palla in tribuna o dopo dieci recuperi alla Errani sempre un punto vale. Cami vince sull’anticipo del colpo. Se comincia ad arrivare in ritardo tanto vale lasciar la palla e concentrarsi sul punto successivo. Se forzare una palla su cui si arriva in ritardo porta il rischio di steccata tanto vale la steccata. Se non altro serve a non far prendere ritmo all’avversaria. Ritmo che la Rad non ha preso mai nonostante il risultato sembri una passeggiata.
Chi ha un gioco così è destinato a salire (o a scendere) 100 posizioni in 4 tornei.
Basta migliorare la percentuale dei vincenti. Che non è la stessa cosa di diminuire la percentuale degli errori gratuiti. Diminuire i gratuiti garantisce solo l’allungamento degli scambi. Perdere per un errore gratuito o perchè rimandando di la palla facile permetti il vincente al tuo avversario non cambia il risultato. Una seconda lenta che ti chiudono a punto sulla risposta vale un doppio fallo. Sara con Maria ha rimandato di la il rimandabile…..ha preso 6-3 6-2 lo stesso, ma a differenza di Camila non ha avuto mai neanche un 5% di possibilità di vincere il match. Quei recuperi vanno bene contro qualcuna che entro il quinto scambio sbaglia. Contro le prime tre o quattro al mondo quel gioco non premia. Se vuoi arrivare lassù i punti li devi fare tu. E proprio la sconfitta con la Radwanska dimostra che lassù Camilla ci potrebbe arrivare. Non mettetegli in testa di far finta di essere la Vinci, di imitare la Errani o di scimmiottare la Schiavone. Contronatura non si va da nessuna parte. Camila ha l’istinto della fuoriclasse. Come diceva Sun Tze con la cavalleria non si fanno guerre di posizione.

Andrea, sono d’accordo su molte delle cose che hai appena scritto, ma non su tutte (e per fortuna aggiungo io … perchè allora vorrebbe dire che abbiamo tutti la stessa testa!).
Maria per me è una giocatrice di talento (anche se Petra secondo me le sta ancora sopra).
Vika è una giocatrice forte ma non di eccessivo talento … diciamo che ha più talento di molte altre top ten, ma non ci vedo un gioco … “da lasciare a bocca aperta”.
I vincenti che tira Masha a volte fai fatica pure a vederli, quelli della bielorussa, invece, no.
Con questo non voglio dire che talento = potenza … ma sicuramente avere la capacità di menare a mille allora è una cosa non comune.
Certo, lei è alta … molto alta, e questo le dà una grossa mano.
Ma giocava così anche da bambina, quando all’accademia di Bollettieri batteva regolarmente giocatrici più alte e vecchie di lei.
Ricordo di aver letto un’intervista in cui la Kirilenko ha confessato che da piccole hanno giocato spesso contro, e la Kiri non vinceva praticamente mai contro Masha.
Già allora Maria era una promessa … aveva una marcia in più (capacità di reggere scambi a 1000 all’ora) che le altre non avevano, nonostante la statura non fosse ancora quella attuale.
Per me questo è talento … certo un talento diverso da quello di una Schiavone o di una Hingis, ma pur sempre un qualche cosa che la rende speciale, che la distingue da tutte le altre.
Anche la Gamova (pallavolista russa) è altina: 202 cm!
E con questo? Diciamo che è brava solamente perchè è un grattacielo ambulante?
La sua compagna di nazionale Merkulova è alta esattamente come lei … ma non ha la stessa capacità di tiro e visione di gioco.
Allo stesso modo, l’altezza aiuta sì Maria a giocare come gioca, ma il suo “dono” va ben oltre la sola altezza.
Me la ricordo come fosse ieri quando a 17 anni ha battuto Serena in finale a Wimbledon: il suo braccio non ha mai tremato, al servizio non ha concesso nulla, e tutto quello che faceva era pulito e preciso, senza sbavature.
Per me questo è talento.
Certo un talento “particolare”, ma pur sempre degno di ammirazione.

Questo è il mio punto di vista personale, poi è ovvio che non voglio convincere nessuno a pensarla come me, ognuno è liberissimo di pensare quello che vuole dei giocatori e giocatrici che segue (pensate che a me Federer non è mai piaciuto … anche se il suo talento è al di sopra di ogni possibile dissertazione).

Tanto per fare un esempio di quanto nel tennis tutto sia relativo:
al giorno d’oggi nessuno se lo fila Ferrer … non ha talento, è un pallettaro, non ha nessun colpo straordinario …
E questo solamente perchè in giro ci sono giocatori come Federer, Nadal, Djokovic e Murray che in questi anni hanno vinto quasi tutto quello che si poteva vincere … mentre David no.
Ebbene, secondo voi Ferrer non ha forse più o meno lo stesso tennis “noioso” di un Borg? (Che però vinceva tutto).
Non sono forse due giocatori con un’impostazione di gioco molto simile?
E anche come resistenza fisica mi sembra che non ci sia moltissima differenza …
E allora perchè uno è un dio del tennis, mentre l’altro è ai più quasi uno sconosciuto?
Le vittorie, i trofei … con i risultati in mano cambia tutto.
A volte basta un po’ di fortuna: ad esempio capitare nel bel mezzo di un ricambio generazionale (tipo quello dgli anni 2001-2003), dove le possibilità di vincere qualcosa di grosso non mancavano, e lì poteva arrivare la svolta della carriera che ti trasformava da buon giocatore a campione iperosannato (Safin, tanto per buttare lì un nome: due soli Slam, e molti lo considerano ancora oggi uno dei più forti tennisti di sempre, scordandosi pure che uno come Hewitt di Slam ne ha vinti esattamente come lui).
Però basta poco per spostare l’opinione pubblica …

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