Ranking, Camila entra nelle top100: è la numero 89 del mondo



Ranking, Camila entra nelle top100: è la numero 89 del mondo

Camila Giorgi entra per la prima volta tra le top100 del circuito e lo fa alla grande, assestandosi al numero 89: sono ben 56 le posizioni guadagnate dalla tennista di Macerata al termine della sua avventura a Wimbledon, risultato che le permetterà di presenziare stabilmente nei tornei del tour WTA.

Camila, rientrata a Miami dopo la sconfitta di lunedì scorso ai danni della finalista Agnieszka Radwanska, ha ripreso gli allenamenti in vista degli impegni a San Diego, Washington e Cincinnati in vista dell’ultimo grande appuntamento stagionale, gli US Open a fine agosto.

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Matteo è di Milano, classe 1986, giornalista pubblicista. “Sportivoro”, segue professionalmente Camila dal 2011. Primo incontro dal vivo a Cuneo: sconfitta in 2 set dalla Lucic, non il migliore degli esordi per potersi considerare un portafortuna. Ha avuto modo di rifarsi col tempo… E-mail: Twitter: @veronesem

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la nostra bimba gioca alle 12.00 ora locale (= 21.00 ora italica) con la coetanea thailandese Noppawan Lertcheewakarn n.174 al mondo, vincitrice di Wimbledon Jr 2009, ultimamente senza grandi risultati ma comunque da non sottovalutare…forza Cami.

Concordo COMPLETAMENTE su tutto ciò che ha appena scritto Andrea.
Non dimentichiamoci che la Hingis è diventata n°1 al mondo a 16 anni in un’epoca in cui ancora giocavano tenniste come la Graf e la Seles: adesso sarebbe possibile che una talentuosissima giovane giocatrice possa diventare n°1 al mondo a quell’età?
Penso proprio di no.
Con l’avvento delle Williams (e della generazione di tenniste dell’est che sono poi seguite) il tennis femminile è cambiato.
Loro hanno portato una tale potenza nei colpi (a cominciare dal servizio) che prima non c’era.
Prima bastava il talento e il duro lavoro per affermarsi nel circuito, poi le cose sono cambiate, e a questo bisogna aggiungere il fisico: se non sei 1.80 e non hai le braccia di un boxer, perdi comunque anche da una che ha molto meno talento di te.
Serena, Petra, Vika, Maria … se fossero nate in un’altra epoca e avessero giocato negli anni ’80 o inizio ’90, probabilmente, sarebbero state tutte quante n°1 per chissà quanto tempo, vincendo praticamente di tutto su qualunque superficie.
Il fatto è, che ora persino una giocatrice tra le top venti può battere chiunque: Kerber, Barthel, Lisicki … solo rimanendo in casa tedesca ci sono giocatrici che se in forma possono battere chiunque sul veloce (forse ad eccezione della sola Serena, che può ancora fare il bello ed il cattivo tempo se ne ha voglia).
Inoltre Sharapova … sì, e un po’ pallettara, così come l’Azarenka, ma la Kvitova non mi sembra faccia questo gioco: le ho visto fare delle giocate trovando angoli che nemmeno Federer sarebbe stato capace di trovare (inoltre ha una predisposizione per il gioco “in avanzamento” che non hanno nemmeno gli uomini, peccato soltanto che la mobilità e la forma fisica siano tutt’altro che irresistibili …).
Ora come ora è difficilissimo arrivare in cima, perchè lo “sgambetto” dai sedicesimi in su può arrivare da chiunque.
In campo maschile, ad esempio, non è così: quest’anno la novità assoluta è stata la prematura sconfitta di Nadal per mano di Rosol, come se fosse un qualcosa di quasi inconcepibile che uno come Rafa possa perdere così presto in uno Slam da un giocatore “qualsiasi”.
Forse il livello dei primi 4-5 oggi è superiore a quello dei primi 5 degli anni novanta (a parte Sampras ed Agassi), ma il livello dei primi 20-30 di oggi rispetto a quello del passato è, secondo me, decisamente più mediocre.
Mancano del tutto le mine vaganti, gli outsider …
Ricordo ad esempio che uno come Mark Philippoussis, quando era in giornata di grazia, poteva battere chiunque (ricordo ad esempio una finale di Wimbledon nel 2003 dove perse soltanto di fronte a Roger).
Ora, i vari Karlovic, Isner, Raonic … non equivalgono di certo ai vari Ivanisevic, Philippoussis, Krajicek … tutti giocatori che in giornate di grazia erano difficilissimi da brekkare e che si comportavano un po’ come ha fatto Rosol con Nadal.
Federer è tecnicamente e fisicamente un superbo giocatore … ma la rete la vede molto poco rispetto a quelle che sono le sue capacità;

Nadal è un mostro di temperamento e fisicamente è quasi un marziano, ma sul veloce gioca esattamente come fa sulla terra rossa, quindi …;

Djokovic è semplicemente quello che io definisco un “ottimo interprete di un tennis ordinario”, cioè un giocatore che nel suo gioco è bravissimo, si muove benissimo e sbaglia pochissimo … tutto -issimo, peccato che il suo tennis sia alquanto omologato e scontato, privo di quel brio che ti fa tanto apprezzare il nostro sport (io una partita tra Rafa e Djoker non sono mai riuscito a seguirla per intero … vuoi per la durata vuoi perchè vedere due che tirano pallate sempre e soltanto stando a fondo campo è una cosa che ti logora se continui a vederla per 4-5 ore di fila, sempre uguale, mai una variazione o una tattica diversa …);

Murray: è stato forse il mio errore di valutazione più grande.
Anni fa, vedendolo giocare, dissi che secondo me aveva diù talento di Nole, e che in breve tempo avrebbe scalato le classifiche diventando n°1 e vincendo Slam.
Effettivamente, sul piano tecnico, è forse superiore a Djokovic (per varietà di colpi, servizio …), ma di testa … di testa meglio lasciar perdere.
Veramente una delusione direi.
—[Per la cronaca … anni fa pronosticai anche un’Azarenka futura n°1 al mondo e vincitrice di Slam: secondo me aveva un tennis molto superiore a quello della Wozniacki.
Nel frattempo Caroline ha scalato le classifiche ed è diventata n°1 al mondo, ma poi, col tempo, vedo che il mio pronostico si è avverato, e quello che secondo me era il vero valore delle due giocatrici è, alla fin fine, venuto fuori.]—

Poi, ci sono i vari Ferrer (pallettaro doc made in Spagna);
Tsonga (il “pagliaccio” francese che gioca un tennis tanto bello e spettacolare quanto fragile in alcuni momenti chiave [vedi le miriadi di volée sbagliate nei momenti topici degli incontri]);
Berdych (il campione di discontinuità che a me, non so il perchè, ricorda molto Safin: tanto talento e tanta forza e “pulizia” nei colpi, capacità di battere chiunque sul veloce … peccato che il suo peggior nemico da sconfiggere sia … se’ stesso);
e poi ci sono tutti gli altri, Gasquet, Fish, Almagro, Raonic, Cilic, Isner … tutta gente che gioca molto bene a tennis, ma che contro i primi 4-5 riesce sempre e comunque a trovare la maniera di perdere la partita (cosa in cui anche Davydenko eccelleva).
Insomma, il tennis maschile non è che sia poi di tutto questo livello pazzesco: tolti i primi, gli altri sono tutti campioni di discontinuità, e dal punto di vista mentale non hanno ancora avuto la forza per creare grosse sorprese.
In quello femminile, invece, dove le prime della classe sono più discontinue dei rispettivi maschietti, tutto è possibile.
A livello tecnico secondo me non c’è una grossa differenza fra come giocano i primi 5 tra gli uomini e tra le donne (sempre con le rispettive proporzioni tra uomo e donna, chiaramente), ma la differenza viene fuori dall’aspetto mentale.
Le big sono più discontinue e hanno picchi di forma (e conseguentemente anche bassi di condizione) che permettono tutto questo movimento delle classifiche e nelle fasi finali degli Slam, mentre gli uomini hanno una “corazza” mentale che spesso fa la differenza anche quando stanno giocanto contro outsider che in quel momento sta esprimendo un tennis migliore del loro (vedi molte vittorie di Djoko o Federer al 5° che anche se giocano male, poi, grazie al loro ego e alla loro forza mentale vengono comunque a capo di questi match … cosa che secondo me nessuna donna del circuito sarebbe in grado di fare).
Ma la forza mentale, da sola, non basta a dire che il livello di gioco sia superiore: non è che le femmine stanno vivendo un momento di crisi e gli uomini no perchè vincono sempre gli stessi.
La crisi femminile, secondo me, c’era ai tempi in cui Graf, Seles e Navratilova si spartivano praticamente di tutto poichè ad eccezione di loro il livello medio delle sfidanti era veramente pietoso, ma non certo ora.
La Graf, uno dei migliori dritti di sempre, ma … era veramente lacunosa nel rovescio (quasi sempre usato come colpo interlocutorio o difensivo), la Navratilova era superba nel gioco di volo … ma da fondo campo non avrebbe resistito un minuto contro ad esempio una Safina in condizione, mentre la Seles era sicuramente più completa nei fondamentali delle altre due giocatrici … ma la rete non sapeva nemmeno cosa fosse.
Ecco, oggigiorno, invece, nel tennis femminile questa “incompletezza” non c’è più: tutte sanno giocare bene a fondo campo, tirano pallate e vincenti sia di dritto che di rovescio, e anche se non giocano più d’attacco sanno comunque come venirsi a prendere il punto a rete (se necessario).
Sono d’accordo con Andrea anche quando ha scritto che Camila ha quel qualcosa in più: non solo gioca d’anticipo con la racchetta, ma anche la posizione in campo è una continua progressione rivolta ad avanzare e a chiudere il prima possibile il punto.
Ora speriamo che anche la visione di gioco di Camila continui a migliorare …

http://www.wtatennis.com/SEWTATour-Archive/posting/2012/408/QS.pdf
è uscito il tabellone di cami… 1° TDS
ecco il box

1 GIORGI, Camila ITA
LERTCHEEWAKARN, Noppawan THA
EL TABAKH, Heidi CAN
7 GLATCH, Alexa USA

Mercury Insurance Open
Carlsbad,CA, USA 16 – 22 July 2012
QUALIFYING SINGLES
$740,000

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